La “Giornata internazionale della donna” e la salvaguardia dei beni culturali sono strettamente interconnesse, poiché per entrambe, nella società odierna, si fa sempre troppo poco.
In diversi ordini sociali le donne sono state storicamente escluse dalla narrazione ufficiale sulla storia, dando sempre maggior rilievo agli uomini, il che ha portato ad una mancanza di rappresentanza delle donne in molti aspetti dello scibile umano. Di certo non fa eccezione il patrimonio culturale, con i musei, le gallerie d’arte, monumenti e punti d’interesse storico-artistico.
Tuttavia, le donne hanno svolto un ruolo cruciale nella creazione, conservazione e promozione del patrimonio culturale e delle arti, spesso senza ricevere il giusto riconoscimento.
La “festa delle donne”, quindi, va interpretata come un’occasione importante per celebrare il loro contributo alla cultura e all’arte e per evidenziare, senza sterile retorica femminista, l’importanza della partecipazione delle donne nella valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale. Ciò include l’accesso alle opportunità sui territori, la promozione di modelli di ruolo femminile nella gestione e nella conservazione dei beni culturali e paesaggistici.
La salvaguardia dei beni culturali richiede la partecipazione di quello che, con superficialità, si definisce “sesso debole”, poiché spesso sono proprio le donne a svolgere un ruolo cruciale nella conservazione e nella trasmissione delle tradizioni di un popolo o di un territorio, attraverso il racconto orale e l’artigianato. Le nostre nonne, le nostre mamme sono spesso le custodi delle tradizioni più antiche, dalla creazione di tessuti artigianali alle pratiche culinarie, dalle feste religiose a tutti quegli elementi importanti per l’identità di una comunità.
Nella fattispecie, ci piace citare un esempio molto vicino al nostro territorio. Il Parco archeologico di Paestum e Velia, infatti, è diretto dalla giovane archeologa Tiziana D’Angelo, che a 38 anni ha preso il timone di uno dei più iconici e celebri siti storici del sud Italia, colonia greco-romana di Poseidonia prima e successivamente latinizzata in Paestum.
La partecipazione attiva delle donne, nella salvaguardia del nostro patrimonio nazionale, può portare ad una diversificazione delle sensibilità, rappresentando una delle sfaccettature della parità di genere nella società odierna.